L’importanza di essere un bambino

Cosa significa essere un bambino ?

Essere un bambino è avere la capacità di sognare ad occhi aperti, significa essere liberi di essere, di manifestare il proprio mondo.

I bambini vanno ascoltati, capiti, consolati, aiutati, difesi, protetti e soprattutto amati.

Un bambino è una fonte inesauribile di gioia, di purezza; in Lui scorre energia luminosa, bontà e dolcezza infinita.

I bambini sono maestri di vita, hanno saggezza, comprendono, ascoltano, condividono e non giudicano. Risolvono dissapori ed incomprensioni connettendosi sempre con la gentilezza del cuore.

Non sempre i “grandi” riescono a mettersi alla loro “altezza” a sintonizzarsi con il fluire continuo dei loro pensieri, con la semplicità genuina del loro essere.

L’adulto vive nel fare, organizza e programma, perso in una corsa giornaliera che esaurisce ogni forza e spesso non trova il tempo di pensare neanche a se stesso.

Eppure anche Lui è stato un bambino!!

C’è stato un tempo in cui giocava e rideva, un tempo senza pensieri, dove la leggerezza era compagna di giornate straordinariamente felici, dove la fantasia permetteva di volare in luoghi magici, dove la creatività era una risorsa inesauribile dalla quale attingere con naturalezza.

E poi sono arrivate le regole, gli impegni ed il lavoro… E l’infanzia è entrata a far parte del mondo dei ricordi che nel tempo sono diventati sempre più lontani. Su questo tema mi piace molto la frase che il protagonista del racconto il Piccolo Principe dice in riferimento agli adulti “tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano

Dentro la parola bambino c’è un universo profondo di significati.

Se cerchiamo su internet “bambino” troviamo: individuo nell’età compresa tra la nascita e l’inizio della fanciullezza. Un periodo che va quindi da zero agli undici anni.

Ci sono distinzioni importanti da fare:

  • Quando viene al mondo è un neonato, un nuovo nato, un profumato fagottino che incarna perfezione e delicatezza. Questa nascita andrebbe onorata e celebrata.

Ricordo che quando sono diventata mamma l’ostetrica, mettendo mio figlio sul mio petto, disse “ecco il suo bambino”. E forse avrei avuto bisogno di un temine più “piccolo”, più dolce che mi facesse entrare in contatto con Lui in modo più delicato ed accogliente. Invece con l’infinita gioia dell’essere diventata mamma è arrivata anche la responsabilità per quel piccolo essere, la paura di non essere all’altezza. Avrei avuto bisogno di essere accompagnata e sostenuta, di ricevere spiegazioni e chiarimenti. Questo non c’è stato, è stata la magia del primo sguardo, l’innamoramento istantaneo che mi ha dato fiducia e mi ha guidata.

  • Dal secondo mese fino allo svezzamento ( sei mesi circa ) è invece un lattante, in riferimento al suo regime alimentare.

Allattare è nutrire, non solo di latte, è un nutrire una relazione.

Allattare significa coltivare giorno dopo giorno un legame speciale mamma-figlio, è rinnovare quella simbiosi che esisteva prima del parto.

In seguito si potrà parlare di bambino.

Io spesso mi scopro a pronunciarlo a voce bassa, con ossequioso rispetto, tanto grande è il valore che riconosco a questa parola. Troppo spesso invece sento superficialità nell’uso di questo termine. Quante volte ho ascoltato frasi del tipo: “lascialo stare… è solo un bambino”, oppure “ti comporti come un bambino”.

La prima solitamente rivolta ad un bambino quando fa un capriccio, quando dice qualcosa di inappropriato, come se fosse legato ad un’immagine di un essere con poca intelligenza.

Ma lo sapete quanta creatività, quante intuizioni meravigliose può avere un bambino, privo di ogni sovra-struttura o condizionamento? E’ un canale di informazioni pure e semplici che se si analizzassero più in profondità ci racconterebbero mondi pieni di significato. E che dire della frase “ti comporti come un bambino”? Solitamente rivolta a ragazzi o adulti nel momento in cui esprimono un bisogno o fanno una richiesta che non si conforma ad una regola o ad uno stereotipo.

Ma perché? Che male c’è ad essere bambino anche da adulto? Colui che riesce a farlo, colui che riesce ancora a contattare il suo bambino interiore, quella parte che ha voglia di divertirsi, di vivere con gioia e spensieratezza, che non crede che essere adulti voglia dire diventare rigidi, controllati, adeguati è colui che ha contattato la sua vera natura e che vive in armonia con essa.

E’ colui che rispetta il bambino che è dentro e fuori di se.

Anche il poeta Giovanni Pascoli nella sua opera Il fanciullino riteneva che in ogni persona ci sia un fanciullo, uno spirito sensibile che osserva ogni cosa con occhio incantato ed ha la capacità di meravigliarsi delle piccole cose, proprio come fa un bambino.

E Tu… ?

Ti ricordi quando eri un bambino/a?

Chiudi gli occhi e cerca nei ricordi quel tempo magico, quello spazio di vita nel quale tutto sembrava possibile. Dove lo stupore avvolgeva ogni giornata, dove ogni attimo era una scoperta, una conquista. Non sempre era facile, la mia bambina per esempio era spesso arrabbiata, indispettita, scontrosa, ma erano emozioni passeggere, moti interni di un piccolo individuo in formazione, bastava un abbraccio o una parola gentile e tutto passava, senza rancori, recriminazioni o tristezza.

Compleanno Dipti 3 anni

Sarebbe bello se anche da adulti potessimo usare la fantasia che caratterizza il bambino e volare nel suo mondo del tutto è possibile. Sarebbe più semplice, leggero, armonioso.

Quindi rispettiamo i bambini, doniamo loro amore e sicurezza, coltiviamo i loro talenti, rispettiamone l’unicità. Diamogli quella base sicura che li equipaggerà per affrontare a testa alta la vita. Il benessere e la salute di un bambino dipendono dalla cura e dalle attenzioni che gli adulti di riferimento sapranno dargli.

Un bambino riconosciuto e amato sarà un bambino autentico e felice.

Dipti

Sono nata 46 anni fa sotto il segno della Bilancia. Felicemente Sposata e mamma di tre meravigliosi figli. Psicologa dell’età evolutiva, Educatrice della scuola dell’infanzia. Counselor Olistico e facilitatrice in Costellazioni Familiari Master in corso in Play Therapy Sono convinta che ogni essere umano nasca con una missione, un dono speciale, un talento. E se hai la fortuna e l’opportunità di vederlo, coltivarlo e riconoscerlo in Te, allora cercherai di portarlo nel mondo per condividerlo e donarlo agli altri, mettendolo al servizio… Il mio talento è quello di portare gioia, amore e nutrimento nella vita dei bambini, entrando con rispetto nel loro mondo, fatto di magia e purezza. Per questo motivo ad un certo punto della mia vita ho sentito l’esigenza di intraprendere un percorso di crescita personale per guarire le mie ferite ed acquisire una maggiore consapevolezza ed essere per loro un canale di luce. Dipti significa proprio questo, è un nome sanscrito che vuol dire “colei che dona bellezza, amore, luce”. Ed proprio questa luce che porto nella vita dei bambini, riconoscendone ed onorandone l’unicità, per riempirli di amore per la vita. Ricordo loro quanto siano meravigliosi ed unici e lo faccio attraverso il gioco e la libertà di essere se stessi senza giudizio. Sono convinta che un giorno questi semi di consapevolezza potranno contribuire alla creazione di un mondo “più a misura di bambino”. contatti: cellulare: 338-9721632 mail: laura.scarfagna75@gmail.com

Commenta